“Isolation” – Monia Marchionni – Alessandro Scattolini

Sicuramente oggi non è più tempo di chiedere al fotografo: “Dimmi cos’è quel luogo, quel posto, quella comunità.” 

La realtà non è più cosi univoca, decifrabile; ha plurali prospettive, differenti chiavi di lettura, differenti capacità e sensibilità nel vederla, leggerla, scoprirla e rivelarla. Vale a dire che la pretesa antica di pura oggettività della fotografia è oggi una chimera che abbiamo, quasi tutti, superato, non rinnegando però e in alcun modo, quella sua natura documentale. 

Il reportage contemporaneo ha dovuto fare i conti con tutto questo ed anche col vuoto lasciato dal calo delle commissioni in un mondo dove la sua funzione è stata infelicemente usurpata dal dilagante ruolo di televisione e media che, con le loro logiche spot, selezionano, impoveriscono o nascondono ogni discorso e ogni riflessione su temi e luoghi che restano per lo più a navigare nell’oblio.

Quello che per fortuna stanno facendo autori come Monia Marchionni e Alessandro Scattolini è offrire una risposta nuova al genere reportage; stanno percorrendo nuove strade, si sono allontanati dall’azione, dall’evento, dalla ricerca della foto shock e dal sensazionale; hanno cioè rallentando lo sguardo, calmata la mente, raffinata l’espressione, sono alla ricerca non di verità ma di indizi per decifrare il mondo, di una sensibilità nello sguardo che non si arresti alla superficie, ma che sia capace di gettare nuova luce anche in altre direzioni e in altri luoghi. 

È una risposta sperimentale al genere che diviene più progettuale, una risposta estetica e contemplativa, che non vuole più dire com’è il mondo o cosa dobbiamo pensare su esso, ma offrirne una chiave di lettura, una mediazione di esperienze e riflessioni, un’avventura estetica, visiva e cognitiva.

Alessandro Scattolini – ISOLATION

Lago Baikal, Siberia, 2017.
Isolation si focalizza sull’elemento sacro del ghiaccio, cardine della vita sull’isola di Olkhon. Questo ponte naturale, unendo terre lontane al resto del mondo, cambia il tessuto della vita per quei preziosi due mesi all’anno, quando il ghiaccio si compatta in lastre spesse fino a 2 metri. In questo breve istante, l’isolamento si frantuma, dando vita a un’atmosfera di connessione. Isolation è la mia risposta al bisogno di raccontare l’anima di questa isola, di svelare la sua essenza attraverso immagini che trascendono il tempo e lo spazio dove tutto è immaginazione e niente che non sia stato prima immaginato può accadere.

Breve Bio

Alessandro Scattolini (Loreto 1991), fondatore di Studio Scattolini, si forma presso la Scuola Romana di Fotografia. A Londra lavora con fotografi di moda e reportage. I suoi progetti hanno ricevuto riconoscimenti come la menzione d’onore al Prix de la Photographie di Parigi. Vince il premio Ghergo come “Miglior Giovane Talento” (2016/2017) con “Isolation” e nel 2019 si aggiudica l’Italy Photo Award e la nomination al Siena Award. Realizza “Where the wind stops” in Sud America e nel 2020 “La terra è bassa” sulla vita contadina nelle Marche.

Monia Marchionni – ZANJ

ZANJ è un progetto realizzato a Zanzibar (Tanzania) all’inizio del 2023: mostra il potere trasformativo dell’arte e dell’immaginazione combinando fotografia, collage e tessuti preziosi. Quando scopriamo una nuova terra entriamo in contatto con lo spirito del luogo quasi ‘smaterializzandoci’ alla ricerca di un legame profondo con esso. I lavoratori stagionali, i Masai, i bambini, gli studenti, si trasformano in capi tribù, re, dee e principesse legati ai loro nobili antenati. Gli addetti alla reception, i camerieri, le inservienti, i contadini, posano con orgoglio e abbracciano le loro radici. Marchionni crea tagli sulla stampa fotografica come porte temporali verso il passato o finestre su un futuro dorato, per ricordare la resilienza di un popolo che ha attraversato una storia dolorosa di ingiustizia e schiavitù e che sperimenta ancora oggi la piaga dello sfruttamento minorile. L’unica speranza per invertire la rotta è l’accesso all’istruzione.

Breve Bio

Monia Marchionni (Fermo 1981) una laurea all’Accademia di Belle Arti e un’altra alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, dal 2008 si esprime con la staged e conceptual photography, allestendo scene con oggetti e persone in diverse città e ambienti naturali per dar vita a mondi immaginari ben saldi nella realtà. I suoi scatti hanno vinto numerosi premi come: Independent Photographer, Life Framer, IPA, FAPA, BIFA e TIFA, Lucie Award. Le sue foto sono pubblicate su Contrasto, Perimetro, Il Fotografo, PhotoVogue, SkyTG24, EyesOpen! Musée Magazine, TG Studio ApertoMAG, Photolux Magazine, Gente di Fotografia, Rolling Stone-Black Camera. Monia Marchionni ha esposto in Italia e in Europa e poi Inghilterra, America, Giappone ed Emirati, in fiere e festival di fotografia. Vive nelle Marche, lavora a progetti personali a medio-lungo termine alternati a commissioni commerciali creative/beauty.

Monia Marchionni – ZANJ

ZANJ è un progetto realizzato a Zanzibar (Tanzania) all’inizio del 2023: mostra il potere trasformativo dell’arte e dell’immaginazione combinando fotografia, collage e tessuti preziosi. Quando scopriamo una nuova terra entriamo in contatto con lo spirito del luogo quasi ‘smaterializzandoci’ alla ricerca di un legame profondo con esso. I lavoratori stagionali, i Masai, i bambini, gli studenti, si trasformano in capi tribù, re, dee e principesse legati ai loro nobili antenati. Gli addetti alla reception, i camerieri, le inservienti, i contadini, posano con orgoglio e abbracciano le loro radici. Marchionni crea tagli sulla stampa fotografica come porte temporali verso il passato o finestre su un futuro dorato, per ricordare la resilienza di un popolo che ha attraversato una storia dolorosa di ingiustizia e schiavitù e che sperimenta ancora oggi la piaga dello sfruttamento minorile. L’unica speranza per invertire la rotta è l’accesso all’istruzione.

Breve Bio

Monia Marchionni (Fermo 1981) una laurea all’Accademia di Belle Arti e un’altra alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, dal 2008 si esprime con la staged e conceptual photography, allestendo scene con oggetti e persone in diverse città e ambienti naturali per dar vita a mondi immaginari ben saldi nella realtà. I suoi scatti hanno vinto numerosi premi come: Independent Photographer, Life Framer, IPA, FAPA, BIFA e TIFA, Lucie Award. Le sue foto sono pubblicate su Contrasto, Perimetro, Il Fotografo, PhotoVogue, SkyTG24, EyesOpen! Musée Magazine, TG Studio ApertoMAG, Photolux Magazine, Gente di Fotografia, Rolling Stone-Black Camera. Monia Marchionni ha esposto in Italia e in Europa e poi Inghilterra, America, Giappone ed Emirati, in fiere e festival di fotografia. Vive nelle Marche, lavora a progetti personali a medio-lungo termine alternati a commissioni commerciali creative/beauty.

Alessandro Scattolini – ISOLATION

Lago Baikal, Siberia, 2017.
Isolation si focalizza sull’elemento sacro del ghiaccio, cardine della vita sull’isola di Olkhon. Questo ponte naturale, unendo terre lontane al resto del mondo, cambia il tessuto della vita per quei preziosi due mesi all’anno, quando il ghiaccio si compatta in lastre spesse fino a 2 metri. In questo breve istante, l’isolamento si frantuma, dando vita a un’atmosfera di connessione. Isolation è la mia risposta al bisogno di raccontare l’anima di questa isola, di svelare la sua essenza attraverso immagini che trascendono il tempo e lo spazio dove tutto è immaginazione e niente che non sia stato prima immaginato può accadere.

Breve Bio

Alessandro Scattolini (Loreto 1991), fondatore di Studio Scattolini, si forma presso la Scuola Romana di Fotografia. A Londra lavora con fotografi di moda e reportage. I suoi progetti hanno ricevuto riconoscimenti come la menzione d’onore al Prix de la Photographie di Parigi. Vince il premio Ghergo come “Miglior Giovane Talento” (2016/2017) con “Isolation” e nel 2019 si aggiudica l’Italy Photo Award e la nomination al Siena Award. Realizza “Where the wind stops” in Sud America e nel 2020 “La terra è bassa” sulla vita contadina nelle Marche.