Edizione 2017

La genesi del Festival “Arturo Ghergo” va ricercata nella prima metà del XX secolo, quando il fotografo marchigiano lasciava Montefano e giungeva a Roma dove conobbe la seduzione del cinema. Si distinse per l’ideale di bellezza e di eleganza che riusciva a comunicare sulla messa in scena o dietro le quinte di un film. Lo stile modernista e corposo dei suoi ritratti, unito alla sapienza del tratto pittorico di una fotografia ancora analogica e “artigianale”, esprimevano un’estetica nuova che apparteneva ad una società progredita e sofisticata, in cui la donna diveniva il simbolo di una cultura visiva tutta italiana, che ben presto si diffuse nel mondo. In onore di tale contributo il Premio “Arturo Ghergo” si rivolge, da un lato, ai nuovi talenti dell’arte fotografica e, dall’altro, a noti e affermati artisti fotografi. Ciò che si intende premiare è la capacità di fondere la società contemporanea insieme ai valori etici ed estetici. Il Premio consiste nell’occasione espositiva data dall’evento nel proprio Spazio Ghergo. Ogni artista cede cinque stampe al Comune. Vogliamo che il Premio raggiunga ancora maggiore risonanza per associare la figura del grande Ghergo, il fotografo delle dive, al nostro territorio.

Premio carriera

Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora.

Dal 1991, dopo svariati anni di esperienze, inizia la collaborazione con Polaroid Italia, di cui diventa ben presto testimonial ufficiale: nel 1995 pubblica il volume “Polaroid Pro Art”, ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”.

Ricrea totalmente la tecnica del “Mosaico fotografico”, con i primi ritratti dedicati a personalità quali Michele Trussardi e Carla Fracci. La popolarità acquisita gli guadagnano il ruolo di ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia: nel 2003 il ritratto fatto a Johnny Depp viene utilizzato come copertina del Times Magazine.

Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città.

Nel 2000 la Triennale di Milano ospita “Il Milan del Centenario”, commissionato dalla Società Calcio A.C. Milan. Ha realizzato il calendario 2006 per la Fiat Auto.

Nel 2009 realizza portrait performance con Lady Gaga, Chuck Close e Robert de Niro.

Hanno scritto per lui critici e personaggi della cultura contemporanea, come: Nicola Piovani, Davide Oldani, Michele De Lucchi, Dario Fo e molti altri ancora.

In occasione dell’anniversario del CNA di Bologna, è stato chiamato a reinterpretare i valori dell’artigianato italiano per un’installazione realizzata con i suoi celebri mosaici, esposta nel centro cittadino durante l’estate del 2015. Tiene regolarmente workshop e lezioni di fotografia creativa nelle più importanti manifestazioni di settore. 

Nel giugno 2016 è uscito il volume “Portraits”, dedicato ai suoi famosi ritratti, edito da Silvana Editoriale. In occasione della mostra READY MADE CHRISTO sono stati realizzati tre volumi editi da Deodato Arte. 

Nel 2017 escono i due volumi “Roma 55” e “Atelier Paris”, entrambi editi da Silvana editoriale.

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premio giovane talento

Alessandro Scattolini nasce a Loreto nel 1991. Ha studiato fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia e Post-produzione presso lo Studio Interno Grigio. Ha seguito negli anni numerosi corsi di post-produzione con maestri come Davide Vannini, Gianfranco Manzo e Daniele Coralli. Nel 2012 realizza il suo primo libro, “il treno”. Attualmente ha 3 libri auto-prodotti: “Hardcore Scenes”, “War Memories” e “Feel and Louder”. Conclude anche la serie “About trees”. Ha realizzato anche “La grangia di Monluè”, un reportage per l’otto per mille alla chiesa cattolica sui Rifugiati Politici. Nel 2013 si trasferisce a Londra dove collabora con molti fotografi. Attualmente è impegnato a portare avanti i propri progetti personali a lungo termine. È socio-fondatore di Alessandro Scattolini Studio.